...Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle... (O.Wilde)

Sunday, May 20, 2007

riflessioni

Si avvicina la fine della scuola...
non mi sembra possibile...
è stato l'anno più intenso degli ultimi tempi...
è volato...
è stato lunghissimo...
e sinceramente anche se non vedo l'ora che finisca allo stesso tempo ho paura che finisca...
Da settembre dovrò imbarcarmi in nuove esperienze, nuove persone e nuove sensazioni...
Ma in fondo non è quello che sto facendo da luglio dello scorso anno?
C'è chi dice che sono cambiata, che sono diversa, che sono migliore...
Chi lo sa, io mi sento bene...
Stanca...
ma felice...


Come è difficile capire quello che si prova in mezzo a tanta confusione...


Per ora aspetto i primi di luglio per partire

Saturday, May 12, 2007

Happy Family


Finalmente ho visto lo spettacolo di Alessandro Genovesi!
consiglio a tutti di andare a vederlo! Lui naturalmente è bravissimo, ma a renderlo ancora milgiore è il fatto che il testo è stato scritto da lui!!
E' una commedia amara recitata bene da tutti, con un bell'uso di luci e di musica!

con Gabriele Calindri (Vincenzo), Linda Gennari (Anna), Manuela De Meo (Filippo), Marta Iagatti (Anna), Roberta Rovelli (Caterina), Corinna Agustoni (Nonna Anna), Debora Zuin (Mamma), Massimiliano Speziani (Papà) Alessandro Genovesi (Ezio)

"Alessandro Genovesi - attore milanese impegnato sui palcoscenici dell’Elfo, del Teatro i e dell’Out Off - ha vinto con Happy Family, suo primo testo teatrale, il riconoscimento speciale della giuria al Premio Riccione Teatro del 2005. Dopo una lettura scenica (andata in scena il giugno scorso) che ha divertito e commosso senza riserve, Teatridithalia ha scelto di produrlo e di proporlo come terzo e ultimo titolo di PRIME OPERE, il progetto rivolto alle nuove generazioni di autori e registi, inaugurato a inizio stagione con Le muse orfane, diretto da Nicola Russo, e con Le scale del Sacro Cuore, diretto da Lorenzo Fontana. Collaborano alla realizzazione dello spettacolo la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi (sono allieve della scuola le attrici Manuela De Meo e Marta Iagatti e l’assistente alla regia) e, per l’allestimento scenografico, Trediciottanta che presta gli arredi grazie a un’inedita formula di “merchandising”.

Happy Family «una confessione camuffata, un diario mascherato, una commedia che parla della paura di diventare grandi, di cambiare la nostra vita per qualcos’altro che non conosciamo. È un esorcismo scritto nella Milano d’estate. Quando non si muove una foglia e dal silenzio può uscir fuori quello che di solito sta muto. Tutti i desideri e tutte le paure. Di essere troppo, di non essere nessuno. Sorrisi, scontri e incontri esaltanti. Brutture e imperfezioni guardate con ironia. Difetti che diventano poesia. E così si scaccia per un po’ il terrore quotidiano di vivere a metà, di essere scontati.

Di questa commedia si può dire tutto quello che di solito innervosisce: è lieve, è romantica, è banale. Le persone che la popolano sono normali. Ma questo è il suo bello. Che è tragicamente fuori posto».

Due famiglie incrociano i destini a causa dei figli quindicenni, Anna e Filippo, caparbiamente decisi a sposarsi. Un banale incidente stradale catapulta il protagonista-narratore, Ezio, al centro di questo microcosmo, nel quale i genitori possono essere saggi, ma anche più sballati dei figli, le madri nevrotiche e coraggiose, le nonne inevitabilmente svampite, le figlie bellissime e i cani cocciuti e innamorati. In poche parole, due famiglie di oggi, che sfuggono alle catalogazioni e alle etichette, in evoluzione continua, in equilibrio precario, vive, felici e confuse.

Ezio ha trentuno anni, sostiene di non avere grossi problemi (ma soffre di mal di schiena e di crisi di panico), è ricco (perché ha ereditato dal padre il brevetto della pallina per lavatrice), è stato mollato dalla fidanzata: «Il momento era arrivato. L’incidente aveva rotto qualcosa e non parlo solo di alcune mie ossa... da quel momento in poi non ho mai più avuto voglia di stare da solo, di mangiare da solo, di vivere da solo».

Un grande schermo, che assumerà toni e colori diversi, domina la scena, organizzata per luoghi deputati che ricostruiscono gli ambienti di una casa. Alla fine di ogni replica i mobili e gli oggetti (divani, tavolo da pranzo, lampade ecc.), che sono pezzi unici forniti da Trediciottanta, potranno essere acquistati dagli spettatori e, nel caso di vendita, saranno sostituiti rinnovando ogni volta l’ambientazione."

(www.elfo.org)

Tuesday, May 08, 2007

Ho sceso dandoti il braccio

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

(Eugenio Montale)

Saturday, May 05, 2007

Suor Maria Trombetta

Ho visto la luce e ho scoperto la mia vocazione!
Ecco a voi: SUOR MARIA TROMBETTA!



Insieme a me il mio fidato fratello Fra Gasparri:





Ebbene sì, eccoci in missione speciale al teatro San Babila di Milano a vendere merchandising per lo spettacolo: Nunsense.
Abbiamo cercato di portare gioia e letizia nei cuori degli ultrasettantenni presenti fra il pubblico...ma alla fine abbiamo portato scompiglio... Ma saremo veramente una suora e un frate oppure siamo solo 2 artisti e commedianti? Chi lo può sapere...
Beh...

Dio sia lodato sempre, AMEN!